Nudità


1999
2° Simposio Internazionale di Scultura su pietre del Friuli Venezia Giulia

Pietra Piasentina

Itinerari nel Rojale

Sergio Mazzola, maestro orafo e scultore di fama internazionale, fin dal primo anno del Simposio di Scultura nel Rojale si è avvicinato con interesse alla manifestazione. Per lui la scultura su pietra ha rappresentato una nuova sfida, un modo per dialogare con una materia "viva" e ricca di storia. Dopo le prima sperimentazioni, ha quindi accettato di partecipare nel 1999 al 2° Simposio Internazionale di Scultura su Pietre del Friuli Venezia Giulia.

L'opera che lui ha realizzato si intitola "Nudità" ed è visibile all'interno della Sala Consiliare del Comune di Reana del Rojale. La si può osservare anche dal vetro della porta laterale d'ingresso e si noterà subito l'estrema libertà di espressione di un artista che è stato tra i protagonisti dell'arte in Regione. 

L'intervento è meditato, attento, volto a valorizzare il trovante di pietra piasentina su cui egli ha lasciato il proprio segno, incisivo ed essenziale.  Pochi e attenti gesti portano ad accentuare alcune linee già presenti nella materia, a far emergere una forma sinuosa, armonica, capace di mettere a nudo la nostra capacità di vedere, interpretare e lasciarci guidare dall'intuito.

Artwork

Sensuality and softness are the keys to interpreting a sculpture in which the precious interplay of colors is fundamental. The caresses of intimacy suggest the right movement of the eyes and hands on a stone that becomes smooth, shiny, and rough depending on the allusions it wants to evoke.The "Nudity" of an artist does not blush as it accompanies the stone in the suggestions it offers, with respect, but also with determination.

Mazzola's research fits into the perspective of a delightful game, where the lightness of the form reveals great technical skill and expert detachment.

Sergio Mazzola

The goldsmith and artist Sergio Mazzola showed a passion for art and creativity from a young age. Later in life, he developed a specific interest in the Lombards, which inspired him to create a unique line of jewelry that further connected him to Friuli, his adopted land.Originally from Calto, a village on the Po River, he studied at the Art Institute of Venice. In 1959, with the opening of the then Sello Art Institute (now an art high school), he was called to teach embossing, chasing, and later metals. He became acquainted with Dino Basaldella, who became his teacher and mentor. Over time, he decided to venture out on his own, opting for his own line. Along with his brother Elio, he opened a small goldsmith workshop at Via Cicogna 15. After expansion, they moved to Via Gemona, in front of the Bank of Italy, and, after the earthquake, to Via Giovanni da Udine.

Starting from the year he participated in the International Symposium of Sculpture on Stones of the Friuli Venezia Giulia, he gifted all the artists with one of his jewelry pieces, demonstrating his generosity and connection to art.In 2014, he embarked on a new venture, branching out from his brother and opening "Sergio Mazzola generazioni orafe" in Via Cisis with his daughters Clarice and Paola and his grandchildren Dario and Marta.

His life was spent among studies, drawings, experiments, and inventions. He received numerous awards over the years, until his passing in 2019.

Gli OMAGGI di Sergio Mazzola  e del Laboratorio Sergio Mazzola Generazioni Orafe agli artisti

Fin da quando ha partecipato su invito al 2° Simposio Internazionale di Scultura su pietre del FVG, Mazzola ha voluto donare ogni anno una nuova opera a tutti gli artisti invitati all’evento, sancendo così il suo profondo legame con il Circolo Culturale “Il Faro”.

Le linee essenziali che astraggono le figure da lui realizzare, gli equilibri formali e i giochi di sfumature che conferiscono movimento alle sculture, riassumono magistralmente lo studio di una vita, ricca di esperienze, di passione e di amore per l'arte longobarda, la cui essenza convive e rivive sapientemente in queste opere, come in ogni creazione di Sergio Mazzola.

Le prime opere-gioiello sono in argento e sono più piccole, legate alla sua produzione matura, mentre dal 2014 divengono più grandi e frutto di una rinnovata fase creativa. La tecnica è quella della fusione a staffa in alluminio, che avvicina alle antiche tecniche usate dagli artigiani longobardi. Le linee strutturali, i giochi di luci e ombre e le texture diverse, sono valorizzate anche dalla colorazione con gommalacca su alcune superfici sabbiate. Anche in queste ultime opere ritroviamo tutta la passione di Sergio Mazzola per la scultura e per l’arte longobarda.

Per continuare il percorso anche dopo la scomparsa di Sergio nel 2019, la famiglia Mazzola ha voluto continuare questa tradizione e il laboratorio Sergio Mazzola Generazioni Orafe ha donato le ultime opere, realizzate ispirandosi a quanto creato dal Maestro.